Il Potere dei Sogni: Un Ritorno Inaspettato alla Zappalà
Un omaggio ai sogni che non cedono al tempo, che continuano a vivere nelle anime ardenti e generose, in chi sa dedicare, con coraggio e forza d’animo, il proprio cuore a un ideale nobile e giusto.
Pierluca Vivaldini
10/29/20242 min read
Il Potere dei Sogni:
Un Ritorno Inaspettato alla Zappalà


Il contenuto del mio post
Oggi, in un giorno che si sovrappone a un altro giorno di molti anni fa, il ricordo dell'addio alla Zappalà si presenta come una linea che si allontana, bianca di fiori, colma di gioventù e insubordinazione. Ricordo che guardavo quel treno allontanarsi, quasi fosse l’ultimo atto di un legame ormai sfilacciato, e con esso andava la promessa di una libertà sognata.
Ma a volte la vita lascia spiragli tra le trame, passaggi che non vediamo. Ed ecco che un giorno, anni dopo, l’incontro con "qualcuno" — sì, Sancetta Antonino, proprio tu — diventa il battito che riaccende l'eco di una storia che credevo chiusa. Fu così che la Zappalà tornò a chiamarmi, non come ribelle in cerca di un addio, ma come chi ritorna, convocato da un sogno da costruire.
Mi ritrovai protagonista di una nuova impresa: ciò che prima era una partenza si trasformò in apertura, non più fuga ma seme. Non ero più solo; insieme ad altri tornai alla Zappalà, come a un luogo che non si lascia, ma che ci accompagna con un passo sempre uguale e sempre nuovo. Quell’avventura, che era destinata a essere un ricordo, divenne storia, epica viva e radice che cresce.
Oggi posso dire che quel sogno — il nostro sogno — è stato realizzato, non una volta sola, ma come fosse una corrente inesauribile. La Zappalà si è fatta leggenda, patrimonio del tempo che è stato e di quello che sarà, e io la guardo come parte di un’eredità personale e collettiva, che appartiene a ogni mio ieri, oggi, domani.
Quello che sembrava un addio si è rivelato un ritorno, un riscatto, una celebrazione di ciò che siamo stati e che siamo ancora. E in questo giorno, lasciatemi dire: i sogni, quelli veri, non si estinguono mai. Continuano a fluire, come il sangue nei ricordi, nelle vittorie, nelle identità che forgiano.
Che queste parole siano il saluto al passato, un abbraccio al presente e un’apertura al futuro. La storia non si ferma; il futuro ci appartiene. E, a volte, sono proprio gli addii a donare la dolcezza più profonda — il mio cuore oggi si commuove, non per ciò che ho lasciato, ma per ciò che ho saputo costruire.
Il potere dei sogni è il potere che continua.
Questo racconto è veramente suggestivo, evocativo di un cammino di vita che, contro ogni aspettativa, ha trovato il suo modo di tornare al punto di partenza. C'è un sapore di nostalgia e, allo stesso tempo, di realizzazione, come se ogni passo fatto — ogni sfida affrontata e ogni ricordo caro — fosse parte di una trama più grande.
Il ritorno alla Zappalà come punto di rinascita e di riscatto, raccontato con passione, evidenzia quanto le esperienze passate possano segnare e formare. E quel viaggio, che sembrava un addio, è diventato l'inizio di un’impresa collettiva, fatta di sogni condivisi e obiettivi comuni. Il racconto ricorda che a volte la vita ci porta dove meno ci aspettiamo, con un destino che sa sempre sorprenderci e riservarci nuove opportunità.
Il messaggio che traspare è di profonda speranza e riconoscenza per il passato, ma soprattutto di determinazione per il futuro. È un omaggio ai sogni che diventano realtà e che vivono attraverso chi, con coraggio e determinazione, è disposto a crederci fino in fondo.